La Saggezza... - virgil dati tutti interfaccia NO

Vai ai contenuti

Menu principale:

La Saggezza...

La Consapevolezza


Benvenuti nella zona dedicata a chi ricerca la saggezza!



Arjuna chiese:

Quando si può dire di un uomo che è saggio, fissato nella concentrazione equilibrata, Keśava? Colui che è stabile nell’Alto Pensiero, qual è il suo linguaggio? In qual maniera sta seduto e si muove?


Il Beato rispose:

Quando si rinuncia a tutti i desideri che turbano il cuore e lo spirito, o figlio di Prthā, quando si è contenti in se stessi e per se stessi, ecco quel che si dice “essere consolidato nella saggezza”.
Lo spirito di un simile uomo non conosce l’apprensione nelle sofferenze; è libero da [ogni] attaccamento ai piaceri, affrancato dalla cupidigia, dal timore o dalla collera: tale è l’asceta che è detto “fissato nell’Alto Pensiero”.
Colui che, distaccato da tutto, incontrando fortuna o sfortuna non prova né gioia né odio, quegli è “consolidato nella saggezza”.

E allorché tale uomo ritrae e raccoglie totalmente le sue facoltà sensoriali lontano dagli oggetti sensibili, come fa la tartaruga con le sue membra, quegli è “consolidato nella saggezza”.
Gli oggetti dei sensi si discostano [fisicamente] dall’anima incarnata che rifiuta di nutrirsene, benché lascino dietro di sé la facoltà di assaporarli: [ma] questa cede a sua volta per chi ha visto il Supremo.
Perché l’uomo ispirato dalla saggezza, anche se si sforza, è tormentato dai sensi, che trascinano di violenza il suo spirito.
Bisogna dunque padroneggiarli, raccogliendosi in se stessi e mantenendosi nella disciplina [dello yoga] e occuparsi solo di me. Colui che tiene i sensi in suo potere, quegli è “consolidato nella saggezza”.
L’uomo dedica continuamente il suo pensiero agli oggetti dei sensi; ne consegue che prova attaccamento per essi. Dall’attaccamento nasce allo stesso tempo il desiderio; al desiderio si aggiunge la collera.
Dalla collera viene lo smarrimento completo. Dallo smarrimento, lo sconvolgimento della memoria; dal disordine della memoria, la rovina del giudizio e della decisione; dalla rovina del giudizio, la perdita dell’uomo.
Ma chi [si muove] fra gli oggetti sensibili, con le funzioni sensoriali sottratte sia all’amore sia all’odio e [tenute] sotto il suo dominio, questi, anima disciplinata, accede alla serenità suprema.
Nella serenità tutti i dolori si annientano, perché il giudizio di un pensiero pacificato trova subito stabilità.
Tale giudizio superiore manca a chi non è sostenuto dallo yoga. A costui viene a mancare anche la facoltà di compiersi nell’Assoluto. Per chi non si compie, non vi è quiete; senza quiete, da dove può venire la felicità?
Perché, per lo spirito che errando qua e là segue la legge dei sensi, la loro foga prevale sulla saggezza, come fa il vento per una nave sulle acque.
Per questo, guerriero dalle grandi braccia, colui i cui sensi sono da ogni parte trattenuti lontano dagli oggetti sensibili, quegli è “consolidato nella saggezza”.
Quando per tutti gli esseri è notte, allora è sveglio l’asceta padrone di sé. Quando gli esseri sono svegli, è notte per il veggente silenzioso.
Come rimane [sempre] pieno e in limiti immutabili l’oceano dove tuttavia le acque non cessano di affluire, così colui nel quale sono rifluiti tutti i desideri ottiene la pace suprema, non colui che nutre desiderio su desiderio.
L’uomo che, abbandonando tutti i desideri, va e viene, libero dall’attaccamento, non dice più: “È mio” né “Io”; quegli accede alla pace.
Tale è, o figlio di Prthā, lo stato del Brahman; chi l’ha raggiunto non si smarrisce più; chi sa mantenervisi, anche all’ultima ora, raggiunge l’estinzione nel Brahman.

Bhagavad Gita, traduzione di B. Candian, Adelphi, Milano 1976.

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.
Ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire.
Balla come se nessuno ti stesse guardando.
Canta come se nessuno ti stesse ascoltando.
Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.

"Un solo carbone non farà un fuoco, ma
se parecchi carboni vengono uniti,
il calore che è latente in ciascuno di essi può accendersi e
formare una fiamma che emette luce e calore!"







Anche un granello di sabbia è utile al mandala.

IMPARATE A SCEGLIERE

Non incontrerete mai nessuno che risponda esattamente ai vostri bisogni; quindi, se vi servono degli amici, dei consiglieri, imparate almeno a sceglierli. Gli esseri umani sono quello che sono; non è saggio aspettarsi da loro più di quanto possano darvi, e ancora meno saggio è rimproverare loro il fatto di non darvelo.Ci sono delle persone alle quali potete affidare qualsiasi lavoro, e lo faranno; altre, alle quali potete senza timore lasciare la vostra casa ed anche il portamonete, e non li toccheranno; altre, con le quali potete condividere le vostre preoccupazioni e anche i vostri segreti più intimi, e non vi tradiranno mai. Però sta a voi sapere che cosa affidare a ciascuno.

Omraam Mikhael Aivanhov


Il controllo del pensiero è la forma più alta di preghiera, perciò pensate soltanto a cose buone e giuste senza dimorare nella negatività e nell'oscurità. Anche nei momenti peggiori, esprimete soltanto gratitudine e immaginate soltanto la manifestazione della perfezione che sceglierete successivamente.

Neale Donald Walsh

Non scoraggiarti mai.
Qualsiasi cosa accade intorno a te.
Sviluppa il tuo cuore e abbi compassione, non solo per i tuoi amici ma per tutti. Lavora per la pace nel tuo cuore e nel mondo.
Non scoraggiarti mai.


Se vuoi essere triste nessuno al mondo può renderti felice.
Ma se decidi di essere felice nessuno e niente può toglierti la felicità!

Yogananda

LA RICERCA DELLA SAPIENZA

Un giorno un giovane si recò da un saggio e gli chiese:
“Maestro, che cosa debbo fare per acquisire la sapienza che porta alla saggezza?”
Il saggio non gli diede risposta alcuna.
Dopo aver ripetuto la domanda parecchie volte  senza risultato il giovane se ne andò ma tornò l’indomani con la stessa domanda.
Ancora una volta egli dovette rimanere senza risposta ma ritornò un terzo giorno ripetendo ancora insistentemente la sua domanda
“Maestro, che cosa debbo fare per diventare saggio?”
Finalmente il saggio si voltò e discese con lui fino ad un fiume lì vicino.
Quando furono giunti in un punto sufficientemente profondo, il saggio afferrò il giovane per le spalle e lo immerse sott’acqua nonostante gli sforzi che questi faceva per liberarsi.
Quindi lo lasciò e quando il giovane riprese fiato il saggio lo interrogò:
“Ragazzo mentre eri sott’acqua qual era il tuo più grande desiderio?”
Il giovane rispose senza esitare “Aria, aria! Desideravo soltanto aria.”
“Non avresti preferito avere ricchezze, piaceri, potere o amore? Non pensavi ad una di queste cose?” interrogò il saggio.
“No, Maestro, desideravo solo ed unicamente aria” fu l’immediata risposta.
“Ebbene – disse il Maestro – tu diverrai saggio se desidererai la sapienza che porta alla saggezza con la stessa intensità con la quale or ora desideravi l’aria. Tu devi lottare per essa ad esclusione di qualunque altro scopo nella vita. La sapienza che porta alla saggezza deve essere la tua unica aspirazione di giorno e di notte. Se tu ricercherai tale sapienza con un lo stesso fervore ragazzo, tu certamente diverrai saggio.”


Scegliete consapevolmente di formulare un pensiero che vi porterà sensazioni positive...
un pensiero che sia di apprezzamento e non di critica,
un pensiero di bellezza, di accoglimento della felicita',
un pensiero di AMORE

W. Dyer



L'anima è tinta del colore dei suoi pensieri...
Pensa solamente a quelle cose che sono in linea con i tuoi principi e che possono sopportare la luce piena del giorno.
Tu puoi scegliere il contenuto della tua personalità.
Giorno dopo giorno divieni ciò che scegli, ciò che pensi e ciò che fai.
La tua integrità è il tuo destino. Essa è la luce che illumina il tuo sentiero.

Eraclito



PRIMA DI GIUDICARE CHIEDITI SE HAI TUTTE LE INFORMAZIONI

Un uomo aveva 4 figli. Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente. Così li mandò uno alla volta a osservare un albero molto distante da casa...
Il piu' grande andò in inverno, il secondo in primavera, il terzo in in estate ... il più giovane in autunno...
Quando tutti furono tornati chiese loro cosa avevano visto.
Il grande disse che l'albero era brutto, spoglio e ricurvo.
Il secondo disse che era pieno di gemme e promesse di vita...
Il terzo non era d'accordo; L'albero era pieno di fiori...profumato e bellissimo...era la cosa più bella che avesse mai visto.
Il più piccolo aveva un'opionione ancora diversa...l'albero era carico di frutti e pieno di vita e realizzazione...
L'uomo spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, infatti avevano osservato solo una stagione della vita dell'albero.
Disse loro di non giudicare un albero o una persona solo in una stagione e che l'essenza di ciò che una persona è, la gioia, l'amore, la realizzazione che viene dalla vita, possono essere misurate solo alla fine quando tutte le stagioni sono complete.
Se ti arrendi quando è inverno perderai la speranza che regala la primavera, la bellezza della tua estate, la realizzazione del tuo autunno!!!
Morale: Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo.
Non giudicare la tua vita in una stagione difficile. Persevera nelle difficoltà: il meglio deve ancora venire!!!

L'amore non ha aspettative. La paura ne è piena.
Agiamo per dovere, e ci aspettiamo che gli altri facciano lo stesso.
Per questo la paura fa male e l'amore no.
Ci aspettiamo qualcosa, e se non accade soffriamo.
Sentiamo che non è giusto, e incolpiamo gli altri di non essere stati all'altezza delle nostre aspettative. Se agiamo per amore invece non abbiamo aspettative.
Agiamo perchè vogliamo, e se gli altri vogliono fare lo stesso oppure no, è un problema loro. Non c'è nulla di personale. Quando non ci aspettiamo nulla, se accade o non accade qualcosa non c'importa, perciò non soffriamo.

L'amore è basato sul rispetto. La paura non rispetta nulla, neppure se stessa.

Don Miguel Ruìz

Quando la vostra relazione non funziona, quando fa emergere la "pazzia" in voi, ciò che era inconsapevole viene portato alla luce. E' un'occasione per la salvezza.
In ogni momento, state con la conoscenza di quel momento, in particolare del vostro stato interiore. Se vi è collera, sappiate che vi è collera. Se vi sono gelosia, atteggiamento difensivo, impulso a litigare, bisogno di avere ragione, un fanciullo interiore che esige amore e attenzione, o dolore emozionale di ogni sorta, qualunque cosa sia, sappiate conoscere la realtà di quel momento e matenere la conoscenza. Il rapporto allora diventa la vostra pratica spirituale.

Eckhart Tolle



La felicità è la vostra natura. Non è sbagliato desiderarla.
Ciò che è sbagliato è cercarla fuori quando invece è dentro.

Ramana Maharshi

MESSAGGIO DEL MAESTRO HUANG

Un uomo aveva 4 figli. Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente. Così li mandò uno alla volta a osservare un albero molto distante da casa.... Il piu' grande andò in inverno, il secondo in primavera, il terzo in in estate ... il più giovane in autunno... Quando tutti furono tornati chiese loro cosa avevano visto. Il grande disse che l'albero era brutto, spoglio e ricurvo. Il secondo disse che era pieno di gemme e promesse di vita... Il terzo non era d'accordo; L'albero era pieno di fiori...profumato e bellissimo...era la cosa più bella che avesse mai visto. Il più piccolo aveva un'opionione ancora diversa...l'albero era carico di frutti e pieno di vita e realizzazione.. L'uomo spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, infatti avevano osservato solo una stagione della vita dell'albero. Disse loro di non giudicare un albero o una persona solo in una stagione..e che l'essenza di ciò che una persona è.. la gioia, l'amore, la realizzazione che viene dalla vita possono essere misurate solo alla fine quando tutte le stagioni sono complete. Se ti arrendi quando è inverno..perderai la speranza che regala la primavera..la bellezza della tua estate..la realizzazione del tuo autunno!!! Morale: Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo. Non giudicare la tua vita in una stagione difficile. Persevera nelle difficoltà..il meglio deve ancora venire!!!
Se siete malati, dovreste dire "Grazie Signore", perché attraverso la malattia vi ha dato la possibilità di incontrare i quattro elementi. Se state vivendo la solitudine dovreste dire "Grazie Signore", perché vi ha fatto capire i quattro elementi della solitudine.
Se avete fame… "grazie". Se avete sete… "grazie". Se siete soli. Grazie!
Se non avete soldi… grazie! Se, Se, Se, Se, Se…
Ma in questo momento ognuno di voi sta pensando… "Ma io non ho tutte queste cose!".
E allora l'Oriente vi insegna una cosa straordinaria: Se non hai tutte queste cose vuol dire che stai arrivando all’illuminazione. Vuol dire che stai camminando sulla strada dell'illuminazione.
Vuol dire che stai scoprendo di ESSERE e non di AVERE.
Allora ti gli dici: "Maestro…, ma io tutta questa illuminazione, tutta questa cosa, non la sento. Io sono disperato. Non so cosa fare."
E allora il Maestro ti prende sottobraccio lungo una strada in riva a un lago.
Cammini con il tuo maestro. E’ un mattino di nebbia. E tu cammini con lui.
Improvvisamente il Maestro si ferma, e dice al suo discepolo: "Perché ti attacchi al mio braccio?".
E il discepolo risponde: "Maestro, io ho bisogno della tua forza, io se non ti sento… mi sento sperduto in questo universo".
"Abbi fede", risponde il Maestro "Abbi fede nelle tue forze. Nella possibilità che tu hai di vincere la vita. E continua a camminare da solo, perché solo quando sarai veramente solo, ti troverai in compagnia dell'essere, dell'essere supremo, del Maestro. Perché anche la mia immagine di questo momento, è un'illusione".
E allora il discepolo prova a camminare da solo sulla riva del lago. E il Maestro scompare.
Il discepolo resta da solo. La nebbia piano piano si dirada, se ne va.
E la luce, la grande luce, viene e porta la mia energia, la mia protezione.
E allora il discepolo, a contatto di tutte queste cose, dimentica di essere solo, di aver sofferto, di aver vissuto… E si annulla in questa luce.
Ecco questa è la funzione del Maestro: portare il discepolo a vivere e lottare da solo.

SAGGEZZA APACHE

La fanciulla chiese al nonno, “Nonno, perché gli uomini combattono?”
Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma:
“Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi.”
“Quali lupi, nonno?”
“Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.”
La fanciulla non riusciva a capire ma attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine il vecchio, che aveva dentro di sé la saggezza del tempo, riprese con il suo tono calmo.
“Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.”
Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.
“E l’altro?”
“L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede.”




La fanciulla riprese a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato.
Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
“E quale lupo vince?”
Il vecchio Apache si girò a guardarla e rispose con occhi puliti.
“Quello che nutri di più".

 
Torna ai contenuti | Torna al menu