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Ludmilla

Chi sono Io > Le mie Regressioni

LUDMILLA
data della regressione: 1998

Guida: Alessandra D'Elia

Trascrittore: Virgil,  in differita

Domanda: Capire il legamo karmico con Eliana, al fine di sciogliere l'eventuale nodo che ci impedisce di proseguire senza sofferenza, ognuno per la propria strada.

NdT: Nonostante Eliana ed io avessimo deciso di lasciarci, vivavamo già separati, sembrava che di fatto qualcosa ci teneva uniti e nessuno dei due riusciva ad avere nuove storie nonostante ci si guardasse intorno. Chiacchierando con Alessandra, una cara amica, parlammo della possibilità di un legame carmico e lei decise di aiutarmi. Un piovosissimo martedì sera del luglio 1998…

Alessandra mi esorta a visualizzare la mia guida in questa regressione karmica.

Dopo i soliti momenti di vuoto e di imbarazzo (sicuramente non vedrò niente…), mi appare un individuo minuto dal viso quasi buffo, con occhi a mandorla, dei sottili baffetti tipo “Pepe” e una specie di codino.

“Cosa vedi?” inizia Alessandra
Dopo qualche esitazione vedo una città con molti canali d’acqua. C’è molto verde. Le case sono basse e sicuramente non moderne.
“In che anno siamo?” domanda. “Chiedi alla tua guida” suggerisce, viste le mie reticenze.
Dal nulla, esce una data a grandi lettere: “1845”

“Dove sei?” insiste.
Come prima, dopo momenti di silenzio, sento “Amsterdam”

“Come ti chiami?”
(pausa)
“Yofré” rispondo, con la solita difficoltà.

“Cosa vedi?”
“Zoomando” sulla città, vedo una quarantina di persone su un piccolo ponte di pietra che attraversa un canale largo circa 12 metri che scorre in direzione ovest. Si accalcano sul parapetto in direzione della corrente e sembrano guardare qualcosa in  acqua. Hanno abiti “antichi”, forse di panno, molto colorati. Verde e rosso risaltano.
Mi avvicino ma, prima ancora di vedere, so cosa sto per vedere e l’emozione, la paura e il dolore salgono alle stelle. Un corpo fluttua poco al di sotto del livello dell’acqua sulla parte destra della riva.
I lunghi capelli neri sono spiegati dalla lenta corrente e gli occhi, immobili, fissano il cielo.

“Chi è?” domanda Alessandra quando termino di descrivere ciò che vedo.
“E’ mia sorella Ludmilla” rispondo. “Si è suicidata perché l’ho fatta disperare. L’ho lasciata sola per anni rincorrendo un campo di battaglia. Non avevamo più i nostri genitori. L’amore che Ludmilla portava per me era quello totale ed eterno che ci da e ci può togliere la vita. Non riesco a capire se fra di noi c’era un legame affettivo particolare. Ma di sicuro, c’era da parte sua un grande attaccamento e non ha saputo resistere all’ultimo abbandono.”

“Virgilio, è chiaro che la sua morte vi tiene uniti e dipendenti. Quello che tu hai sentito e fatto per lei in questa vita, ha sanato la sua sofferenza ma non la sua morte. In questo momento puoi sciogliere il legame karmico che ancora vi lega.”
“Come?” domandai piangendo.
“Tu gli hai tolto la vita. Tu glie la puoi ridare. Tuffati e salvala ora e, nel non-tempo lei non sarà mai morta.”

Ludmilla, con gli occhi chiusi, si lasciava andare sempre più e il viso era oramai coperto completamente dall’acqua. Malgrado non sappia nuotare e non mi sia mai tuffato, sconfitto con l’amore tutte le paure, mi sono ritrovato nell’acqua fredda col braccio sinistro intorno al seno di Ludmilla, cercando di avvicinarmi alla riva. Una provvidenziale fune mi cade sul braccio libero e riesco ad afferrarla prontamente. Poi, ci tirano in salvo.
Dopo averla chiamata per nome, con gli occhi pieni di pianto e il cuore pieno di gioia, vidi che respirava e la strinsi forte al mio petto promettendole che non l’avrei lasciata mai più. Ludmilla aprì gli occhi e sorrise.

Ndt: Qualche settimana dopo la regressione, Eliana si staccò e continuò per la sua strada. L'amore che ancora ci tiene uniti, ci lascia liberi di percorrere il nuovo cammino che ci siamo scelti in questa vita.

 
 
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