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Egitto

Chi sono Io > Le mie Regressioni

EGITTO
data della regressione: 30/03/2000 h 21:30 ca.

Guida: ALEXANDER

Trascrittore: Roberto

Domanda: Quale vita precedente mi ha condizionato maggiormente in questa e come posso correggere i miei comportamenti affinché possa fare e dare di più.

tra () le domande della guida


1° porta
Chiusa. Bella. Di legno verde scuro. Ha un pannello quadrato centrale a rombo, un pomo d’ottone sulla sinistra e una cornice portante di uguale legno tutta intorno.
Apro la porta e mi trovo all’esterno. C’è una grande luce dorata.
Sono maschio ed ho 11 anni. Sono poco vestito. Un gonnellino chiaro forse di lino grezzo.
Un calzare molto bello di metallo dorato che mi protegge la gamba destra.
Mi trovo davanti a 2 maestosi leoni di pietra posti sopra due rialzi di circa 1 metro e mezzo (per un totale di circa 3 metri) che fiancheggiano l’inizio di un viottolo sterrato largo circa due.
Il colore dominante dell'ambiente è giallo/beige “dorato”.
La luce, i miei capelli, un gambale, un gonnellino. Sono in una zona del deserto.

(ci sono altre persone presenti?)

Non ci sono altre persone ed io non so dove andare.

(chi non è presente?)      

Chi non è presente è mio padre.
E vedo il volto di un faraone. Un nome mi viene dato: “Thutmosis III” ma non lo dico a chi sta verbalizzando la mia regressione.

(cosa provi?)                        

Provo timore.
Mi accorgo che ho una lancia nella destra e uno scudo nella sinistra.
Mio padre mi ha lasciato in questo punto per uccidere 2 leoni. Quelli che vedo sono in pietra ma oltre a questi ci sono quelli veri.

…………….vado avanti nel tempo

Sono seduto alla destra di mio padre e sono vestito molto bene. Ho circa 20 anni.
Sono contento. La sala è piena di gente. E’ una sala molto grande con soffitti alti e colonne, tutto armoniosamente dipinto con figure e segni policromi ma più tendenti al rosso.
C’è molta gente che mi porta regali.
Mi vengono regalate anche le pelli dei due leoni da me uccisi appositamente preparate per la cerimonia (sono tese su un sopporto di canne e solo le teste, con relative criniere, sono state riempite affinché mostrino la loro possenza).
Sono diventato guerriero. Anche mio padre è contento. Ora posso iniziare una nuova vita.

………………vado avanti nel tempo

C’e pericolo per mio padre. Mio padre sta per essere ucciso. Mentre io mi vedo in viaggio su un calesse, una lancia trafigge il suo petto. Quando rientro, lui è steso su una tavola di pietra circondato da candele funebri e i sacerdoti del tempio lo stanno vegliando.
Adesso capisco che Thutmosis III non è mio padre ma io, che prenderò il suo posto.
Anche questo non lo comunico al verbalizzante e così pure l’ultima risposta che con forza scoppia nel mio petto.

(chi sei?)                          “Sono Thutmosis III, figlio di Amon-Ra”

(cosa provi ora?)                Provo molto dolore.

Richiudo la porta ed esco. Ora sento molta serenità.


2a porta.
Rettangolare traslucida, piatta. Sembra di madreperla o forse una resina moderna che la ricorda. Anche la cornice intorno è dello stesso materiale. Non ha maniglia.

Spingo la porta e passo la soglia. C’è molta luce bianca. Mi sembra giorno ma non vedo il cielo.
Più che luce diretta sembra un bagliore causato da neve in una giornata coperta da nubi dello stesso colore. Gli alberi (?) e le rocce anch’esse bianco-grigie formano uno spazio circolare.
Al centro io. Ho 20 anni. Una tunica bianca, capelli lunghi biondi. Sono scalzo.

(sei maschio o femmina?)

Non ho subito la risposta. Al contrario di prima, “maschio” non esce.
E neanche “femmina”
Poi la risposta mi viene data sovrapponendo rapidamente la mia immagine coi capelli lunghi a quella coi capelli corti: non ho sesso.
Sono circondato da persone molto anziane, con barba e capelli lunghissimi bianchi. Hanno un bel viso che esprime un grande amore.

(cosa dicono?)           

Benvenuto!

(cosa fai?)                    

Sto ricevendo degli insegnamenti. Poi condivido con loro quello che sono.
Capisco che io non sono di qui. Vengo da tanto lontano.

(qual è il messaggio?)    Dobbiamo costruire un mondo nuovo.

(chi sei tu?)                  Sono un messaggero!

……………..vado avanti nel tempo

Ho un aspetto normale, con capelli scuri e sono in un altro posto ma non vedo niente. Non so dove sono. Sento solo emozioni e parole.
Missione. Ho scelto. Devo compiere la missione e poi tornare là.
E’ questa, la strada giusta.

(cosa provi?)        

Provo una profonda gioia.    Sì. Tutto si compie.     Tutto è perfetto!
Delle parole/pensiero si formano nel mio cuore ma, a fatica, non le ripeto al verbalizzante.
Le parole che arrivano sono: “Amali tutti. Sono figli miei!”

Perché non le dico?     Non penso sia il momento o il luogo o forse solo perché sono sicuro che piangerò di commozione nel pronunciarle.

Improvvisamente una strana interruzione. Mi rivolgo al mio corpo e dico:
“Vai via dal mio corpo, dolore fastidioso. Lasciami godere la vita. Non mi distrarre. Lasciami godere la vita. Lasciami respirare. Prova così.”
Ndt: Ho un residuo di sciatica che mi da ancora fastidio e che sparisce definitivamente dopo la regressione.

“Non avere paura di piangere. Piangi.” Sto quasi per pronunciarle ma, forse anche per una sorta di riserbo, decido definitivamente di non dirle.

Le ultime domande e le ultime risposte:

(qual’è il senso di questa esperienza?)

Coraggio. Coraggio nelle vite passate. Capirlo è giusto.

(qual’è il messaggio che ricevi?)    Uccidi altri due leoni.

(il messaggio è chiaro?)                Chiarissimo.

Sorrido, sereno e felice di questa esperienza.

 
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